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"Sono sempre stato un malinconico con la vocazione di essere una persona allegra."

giovedì 27 maggio 2010

something about COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

Premesse..
La lezione 6, del 21 maggio, si è aperta con una mini polemica su Trenitalia. Se la merita tutta, siamo sempre tutti in ritardo! Va beh, ma andiamo al sodo della lezione. La comunicazione istituzionale.
Comunicazione rappresenta oggi il cambio di meccanismi di creazione dell’informazione, quindo un cambiamento dell’ informazione stessa. Il tema della comunicazione oggi vale molto più della carriera giornalistica. Essere comunicatori oggi è ciò che conta maggiormente, perché una buona trasmissione del messaggio compensa le corse della tecnologia.. tanto la tecnologia corre sempre più veloce di noi.
Per esempio è più libero oggi un comunicatore che un giornalista, in quanto quest’ ultimo è ostacolato da fattori come tempo o “condizionamenti”. Il comunicatore invece mette questi condizionamenti al centro della sua attività, perché lavora per una società, per un “committente” e sa giocare a suo favore. Ma vediamo bene le differenti tipologie di comunicazione
.

COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE

La comunicazione istituzionale può essere definita come l’insieme dei flussi e degli assi di interazione dei soggetti, interni ed esterni, tramite prodotti ed eventi di comunicazione. Viene differenziata dalla semplice comunicazione pubblica, la quale consiste nel presentare l’attività della pubblica amministrazione ed è praticamente uno strumento di quella istituzionale.
La comunicazione presuppone una "mappatura comunicativa", ossia un’ analisi dei flussi di interazione interni ed esterni. In questo senso, nella visione degli autori, la comunicazione diviene uno strumento per attuare una moderna organizzazione che abbia la consapevolezza che i cittadini sono "speciali clienti" ai quali occorre erogare servizi secondo i criteri di economicità, efficacia ed efficienza. Essa rappresenta lo strumento fondamentale per realizzare l’ottimale allocazione delle risorse organizzative e gestionali mediante l’analisi e la gestione dei flussi, interni ed esterni, di comunicazione.
La comunicazione istituzionale, interna ed esterna, assume per questi motivi un ruolo strategico pregnante in quanto consente da un lato di dare maggiore legittimazione sociale alle Istituzioni e dall’altro di rilevare tempestivamente e costantemente il gradimento dei cittadini utenti ed il loro reale fabbisogno. È pertanto funzionale alla ottimizzazione dei rapporti tra istituzioni e cittadino.
Oltre a quella nel web, quali sono altre forme di comunicazione istituzionale? Pubblicità, comunicati stampa/fisici.. ovunque ci sia una mediazione insomma, ed il web permette un’ottima interazione: si può per esempio verificare se il mio messaggio è arrivato, se è stato recepito. Si tratta insomma di un feedback immediato. Tuttavia è bene sapere che il web dà molto, ma chiede anche molto: in termini di comunicazione, chi agisce nell’ambito delle comunicazione istituzionale deve essere disponibile a metter in piazza molto chiaramente il messaggio che vuole trasmettere.

2/2 Lelio Alfonso "Nuovi modelli di Comunicazione Istituzionale" Winter ...

1/2 Lelio Alfonso "Nuovi modelli di Comunicazione Istituzionale". Winter...

Analogico o digitale? è questo il problema..!

In seguito all'esame di Teoria e tecniche dei nuovi media e vista la difficoltà nel capire bene il significato di ciò che accadrà entro il 2012 nelle nostre case, l'avvento del digitale, ho deciso di inserire un articolo molto interessante e chiarificatorio sulla differenza tra analogico e digitale. Buona lettura!

ROMA - Con la nascita del digitale terrestre, anche nel campo della tv via etere si ripropone la dicotomia tra analogico e digitale, già sperimentata ad esempio nel mercato musicale (passaggio dal vinile ai cd) e in quello della telefonia mobile (passaggio dal sistema Etacs al Gsm).

Nel sistema analogico, un segnale viene riprodotto per analogia. Ad esempio, nei vecchi dischi di vinile la profondità dei solchi seguiva le modulazioni del suono. Allo stesso modo, nella comune tv analogica i segnali luminosi e sonori producono segnali elettrici di frequenza e ampiezza variabile che vengono trasmessi nell'etere. L'apparecchio ricevente riesce a trasformare, per semplice analogia, i segnali elettrici di nuovo in segnali audio e video.

Nel sistema digitale, al contrario, qualunque messaggio è tradotto in sequenze binarie di 1 e 0. Non c'è alcuna analogia diretta tra il segnale e la conseguente traduzione binaria. L'apparecchio ricevente, dunque, deve essere istruito sul significato di ogni sequenza e su come questa si ricompone per formare un messaggio comprensibile. Il decoder ha proprio questo compito: decodificare il segnale digitale e trasformarlo in un segnale analogico comprensibile per la tv.

Il segnale digitale ha una pulizia sconosciuta a quello analogico. L'altra faccia della medaglia è che basta un piccolo disturbo per bloccarlo: un graffio su un cd lo rende illeggibile, mentre un vinile avrebbe solo gracchiato. Le comunicazioni via Gsm conoscono buchi di silenzio totale, laddove l'Etacs tollerava un fruscio o un disturbo. Allo stesso modo, la tv digitale terrestre non conosce effetto neve o righine: si vede perfettamente, oppure non si vede.


La tv digitale è già entrata nelle case degli italiani da alcuni anni grazie al satellite. Molti dei suoi vantaggi sono noti: moltiplicazione dei canali, maggiori informazioni sui programmi, doppio audio, sottotitoli, possibilità di dialogo con l'emittente (l'acquisto di eventi in pay-per-view ne è un esempio), funzioni di e-mail e videogame. Il digitale terrestre è tutto questo, senza bisogno della parabola.

La vanità è uomo?

Su Repubblica.it ecco una questione interessante:

sempre più maschi usano prodotti di bellezza "rubando" alle compagne il monopolio su creme e cosmetici. Cosa si nasconde dietro questa tendenza? Raccontaci la tua esperienza
Le case produttrici lo confermano: sono sempre più numerosi i maschi che usano prodotti cosmetici. E non parliamo di dopobarba ma di creme e di trucchi. Insomma anche i nostri fidanzati/fratelli/amici amano prendersi cura del proprio corpo, magari ispirandosi a sportivi e personaggi famosi che da tempo seguono questa tendenza. Ma c'è chi vede in queste "vanità" una eccessiva femminilizzazione del maschio. È davvero così? Raccontateci la vostra esperienza e date un vostro parere su questo fenomeno.

Janis Joplin - Summertime

The Doors - Hello, I Love You

"Nel corso della mia vita..." by tuta

Le mie risposte si svolgeranno in questo modo: per una risposta affermativa inserirò una x, per una negativa nulla e eventualmente inserirò commenti. buona lettura ;)

1. Ho offerto da bere a tutti. X
2. Ho nuotato insieme ai delfini.
3. Ho scalato una montagna
4. Ho guidato una Ferrari
5. Sono stato all'interno della Grande Piramide
6. Ho fatto il bagno nudo nel mare X
7. Ho detto "ti amo" credendoci X
8. Ho abbracciato un albero X
9. Ho fatto uno strip tease X
10. Ho fatto bungee jumping
11. Sono stato a Parigi X
12. Ho passato la notte alzato ad aspettare l'alba X
13. Ho cambiato pannolini ad un bambino X
14. Sono salito a piedi sulla cima della Torre di Pisa
15. Ho dormito sotto le stelle con una persona speciale X
16. Sono stato su una mongolfiera
17. Mi sono ubriacato X
18. Ho guardato le stelle con un telescopio X
19. Mi è venuta la ridarella in un momento inopportuno X
20. Mi sono finto malato pur non essendolo X anche oggi ahah!!
21. Ho invitato uno sconosciuto a casa mia X
22. Ho fatto battaglie con le palle di neve X
23. Ho gridato con tutta la mia forza solo per il gusto di farlo X
24. Ho fatto un bagno romantico a lume di candela X
25. Ho fatto una doccia con acqua gelata X
26. Mi sono messo a parlare con un mendicante X
27. Ho visto un'eclisse totale
28. Sono stato sulle montagne russe X
29. Ho ballato come un matto fregandomene degli altri X
30. Almeno una volta mi sono sentito felice della mia vita X
31. Ho visitato l'America
32. Ho confortato qualcuno X
33. Ho vinto a qualche lotteria/gioco X
34. Ho ballato con estranei in paesi stranieri X
35. Ho fatto un viaggio on the road
36. Ho fatto alpinismo X
37. Ho fatto una passeggiata notturna sulla spiaggia X
38. Sono stato in Irlanda X
39. Ho avuto il cuore spezzato più a lungo di quanto sia stato innamorato
40. Sono stato in Giappone
41. Ho munto una mucca X
42. Ho sognato di essere un supereroe da fumetto X
43. Ho cantato in un karaoke bar X
44. Sono stato a letto un giorno intero X
45. Ho fatto immersioni subacquee X
46. Ho sognato di essere invisibile X
47. Ho baciato sotto la pioggia X
48. Ho giocato sotto la pioggia X
49. Ho fatto qualcosa di cui pentirmi ma di cui non mi sono pentito affatto X
50. Ho visto la Muraglia Cinese
51. Ho scoperto che qualcuno ha scoperto il mio blog X
52. Ho rotto una finestra o un vetro X
53. Ho iniziato un business
54. Ho visitato siti antichi X
55. Ho fatto un corso di arti marziali
56. Ho ascoltato la stessa canzone per ore X
57. Mi sono sposato
58. Sono stato comparsa in un film
59. Ho rovinato una festa X forse a qualche persona..
60. Ho pianto vedendo un film X
61. Ho amato qualcuno/a che non meritava X
62. Sono stato baciato appassionatamente da provare le vertigini X
63. Ho cucinato biscotti X
64. Ho vinto un concorso di bellezza
65. Sono stata in gondola a Venezia X
66. Sono stato in uno studio tv come pubblico
67. Ho ricevuto fiori X
68. Mi sono ubriacato da non ricordare più niente X e da essere portata in casa in braccio eh nico??
69. Ho suonato in pubblico
70. Sono andato a giocare a Las Vegas
71. Ho inciso musica
72. Sono stato in Thailandia
73. Ho comprato una casa
74. Sono stato in crociera X
75. Parlo più di una linguaX
76. Mi sono fatto bendare X
77. Sono stato coinvolto in una rissa X
78. Ho cresciuto bambini
79. Ho seguito l'intero tour di un gruppo
80. Ho scritto al Governatore del mio Stato
81. Ho traslocato e iniziato vita in un'altra città
82. Ho fatto un incidente stradale X
83. Ho scritto articoli per giornali X
84. Ho fatto diete X
85. Ho pilotato aerei
86. Ho accarezzato animali di cui ho paura X
87. Ho fatto innamorare ma senza poter ricambiare X è la mia aahhaha!!
88. Sono stato licenziato X se mi sono licenziata è lo stesso??
89. Mi sono rotto qualche osso X
90. Ho partecipato a un safari in Africa
91. Ho guidato una moto
92. Ho guidato un trattore X
93. Ho sparato con armi da fuoco
94. Ho fatto l'autostop X
95. Sono stato in tutti i continenti
96. Ho fatto sci nautico
97. Ho mangiato sushi X
98. Ho fatto cambiare idea a qualcuno su qualcosa X
99. Ho cambiato idea su qualcosa o su qualcuno X
100. Ho avuto paura di morire X
101. Mi sono lanciato col paracadute
102. Ho chiesto scusa molto tempo dopo X
103. Sono stato eletto capoclasse almeno una volta
104. Sono stato DJ
105. Ho pianto per una giornata intera
106. Ho barato al gioco X
107. Ho bigiato la scuola X
108. Ho vomitato in luogo pubblico X
109. Ho comunicato con qualcuno non conoscendo la sua lingua X
110. Ho copiato un compito in classe X
111. Sono svenuto X

domenica 23 maggio 2010

questionario di Proust. Thank you andrea vighi!

Il tratto principale del mio carattere:

l'essere lunatica

La qualità che desidero in un uomo:

la sicurezza di sè

La qualità che preferisco in una donna:

la dolcezza


Quel che apprezzo di più nei miei amici:

lealtà e spensieratezza

Il mio principale difetto:

l'essere permalosa


La mia occupazione preferita:

guardare film

Il mio sogno di felicità:

la felicità

Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia:

la morte di un caro o di un amico

Quel che vorrei essere:

un pesce

Il paese dove vorrei vivere:

Londra, Parigi

Il colore che preferisco:

nero o azzurro carta da zucchero

Il fiore che amo:

il papavero

L'uccello che preferisco:

il gabbiano


I miei autori preferiti in prosa:

Nicolò Ammaniti, Margaret Mazzantini

I miei poeti preferiti:

Baudelaire

I miei eroi nella finzione:

Cyrano De Bergérac, Tristano e Isotta

Le mie eroine preferite nella finzione:

Lady Marian di Robin Hood

I miei compositori preferiti:

Einaudi, Allevi

I miei pittori preferiti:

Schiele, Modigliani, Klimt

I miei eroi nella vita reale:

Michael Jackson, Gino Stada e in generale chi ha conbattuto per le proprie idee


Le mie eroine nella storia:

Giovanna d'Arco

I miei nomi preferiti:

Zoe, Eleonora, Samuele

Quel che detesto più di tutto:

I voltafaccia

I personaggi storici che disprezzo di più:

Hitler

L'impresa militare che ammiro di più:

La rivoluzione francese

La riforma che apprezzo di più:

no, non lo so

Il dono di natura che vorrei avere:

vorrei saper cantare

Come vorrei morire:

realizzata e amata

Stato attuale del mio animo:

sereno

Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza:

Quelle che comprendo

Il mio motto:

CARPE DIEM!!

giovedì 20 maggio 2010

Don't touch my PRIVACY! parte 1

Dont' touch my PRIVACY! parte 2

La privacy, termine inglese traducibile all'incirca con riservatezza, è il diritto alla riservatezza delle informazioni personali e della propria vita privata: the right to be let alone (lett. "il diritto di essere lasciati in pace"), secondo la formulazione del giurista statunitense Louis Brandeis che fu probabilmente il primo al mondo a formulare una legge sulla riservatezza, insieme a Samuel Warren (si veda il loro articolo The Right to Privacy, in "Harvard Law Review", 1890). Brandeis fu ispirato dalla lettura dell'opera di Ralph Waldo Emerson, il grande filosofo statunitense, che proponeva la solitudine come criterio e fonte di libertà.

Quindi?
Per privacy si intende comunemente il diritto della persona di impedire che le informazioni che la riguardano vengano trattate da altri, a meno che il soggetto non abbia volontariamente prestato il proprio consenso.
Il termine privacy, concetto inizialmente riferito alla sfera della vita privata, negli ultimi decenni ha subito un'evoluzione estensiva, arrivando a indicare il diritto al controllo sui propri dati personali.La recente diffusione delle nuove tecnologie ha contribuito ad un assottigliamento della barriera della privacy, ad esempio la tracciabilità dei cellulari o la relativa facilità a reperire gli indirizzi di posta elettronica delle persone.
Oggi, con la nascita del Laboratorio Privacy Sviluppo presso il Garante per la protezione dei dati personali, la privacy viene anche intesa come "sovranità su di sé", in un'accezione del tutto nuova, non più limitata, come in passato, ad un diritto alla "non intromissione nella propria sfera privata", ma ponendosi come indiscutibile strumento per la salvaguardia della libera e piena autodeterminazione della persona.

PRIVACY E INTERNET


Di crescente rilievo è il tema della sicurezza informatica che riguarda sia i privati cittadini, sia le imprese: esso coinvolge tutti gli aspetti che riguardano la protezione dei dati sensibili archiviati digitalmente ma in particolare è noto al grande pubblico con riferimento all'utilizzo di Internet. In effetti, la rete è in grado di offrire una vasta gamma di informazioni e servizi ma contemporaneamente può costituire un luogo pericoloso per la nostra privacy anche perché il mezzo stesso non è stato concepito per scambiare o gestire dati sensibili.
In un contesto simile, mantenere l’anonimato risulta spesso arduo e con il proliferare dei conti on-line e lo spostamento delle aziende su Internet, risulta più semplice per i malintenzionati accedere alle nostre informazioni riservate. A tal proposito, una delle piaghe più dannose della rete è lo spyware che, installandosi spesso in maniera fraudolenta nel personal computer delle vittime, provvede ad inviare dati personali (pagine visitate, account di posta, gusti ecc) ad aziende che successivamente li rielaboreranno e rivenderanno.

Esiste perfino un metodo, chiamato social engineering, tramite cui i truffatori riescono a ottenere informazioni personali sulle vittime attraverso le più disparate tecniche psicologiche: si tratta di una sorta di manipolazione che porta gli utenti a rilasciare spontaneamente i propri dati confidenziali.
La miglior difesa per la nostra privacy, in questa situazione di precarietà, consiste nell’utilizzare il buon senso e nell’adottare semplici accorgimenti tra cui:
- Utilizzare password non banali e con codici alfanumerici.
- Evitare il più possibile di comunicare la propria password.
- Installare e configurare bene firewall e antivirus tenendoli in seguito costantemente aggiornati.
- Procurarsi un antispyware in grado di ripulire efficacemente il sistema.
- Tenere sotto controllo i cookies.
- Non aprire allegati di e-mail provenienti da utenti sconosciuti o sospetti per evitare fenomeni di cosiddetto phishing.
- Configurare il livello della privacy del nostro browser almeno a livello medio.
- Leggere attentamente le licenze e le disposizioni riguardo alla privacy prima di installare un qualsiasi software.

Esistono inoltre soluzioni meno immediate ma più efficaci come l’utilizzo della crittografia, che ci permette di criptare un messaggio privato attraverso particolari software facendo sì che solo l’utente destinatario possa leggerlo in chiaro, unito all’implementazione della firma digitale.Con il diffondersi del Voice over IP e della chat (anche se paiono più difficili da intercettare), si spera non si creino altri settori di potenziale violazione della privacy.

Per capire il Copyright..

Right to copy. Piccola ricerca sul Copyright

Il copyright (termine di lingua inglese che letteralmente significa diritto di copia) è l'insieme delle normative sul diritto d'autore in vigore nel mondo anglosassone e statunitense. Col tempo, ha assunto in Italia un significato sempre più prossimo ad indicare le "norme sul diritto d'autore vigenti in Italia", da cui in realtà il copyright differisce sotto vari aspetti. È solitamente abbreviato con il simbolo ©. Quando tale simbolo non è utilizzabile si riproduce con la lettera "c" posta tra parentesi: (c) o (C). Fino a qui non ci sono problemi, ma.. Nel XX secolo, l'avvento dei riproduttori ed in particolare del computer e delle Rete internet, ha sottratto uno dei cardini alla base del copyright in senso classico: ovvero il costo e la difficoltà di riprodurre e diffondere sul territorio le opere, aspetti fino ad allora gestiti dalla corporazione degli editori dietro congruo compenso o cessione dei diritti da parte degli autori. Ciò ha reso assai difficile la tutela del copyright come tradizionalmente inteso, e creato nuovi spazi per gli autori. Il primo episodio con eco internazionale, si è avuto a cavallo fra il XX e il XXI secolo con il cosiddetto caso Napster, uno dei primi sistemi di condivisione gratuita di file musicali, oggetto di enorme successo a cavallo del millennio. La chiusura di Napster, avvenuta nel 2002 e generata dalle denunce dagli editori che vedevano nel sistema un concorrente ai propri profitti, non ha risolto se non per breve tempo gli attriti. Nuovi programmi di file sharing gratuito sono sorti rimpiazzando l'originale Napster e vanificando gli scopi della chiusura. Secondo gli operatori del mercato dell'intrattenimento, una costante diminuzione delle vendite di cd musicali è scaturita dalla diffusione di questi sistemi e della progressiva obsolescenza della precedente tecnologia, obsolescenza dovuta principalmente all'eccesivo costo d'acquisto di materiale originale. Danneggiando, primariamente, il sistema corporativo e ingessato dell'industria discografica. Ci sono, tuttavia, autorevoli studi che sostengono il contrario. Il file sharing (scambio e condivisione di file) di materiale protetto dal copyright, si è sviluppato e diffuso con l'imporsi delle tecnologie informatiche e del web, e in particolar modo grazie al sistema del peer-to-peer. La velocità di questa diffusione e sviluppo, ha reso difficile per il diritto industriale internazionale aggiornarsi con la medesima prontezza. Molti analisti internazionali accusano infatti la presenza di vuoti normativi non omogeneamente colmati.


Ma ecco un video molto più esplicativo di tante parole. Guardatelo, è molto chiaro.

mercoledì 19 maggio 2010

I ♥ Google


What..
Google, per noi"gugol" è un motore di ricerca per internet tuttofare: cataloga, indicizza il World Wide Web e si occupa di immagini, foto, newsgroup, notizie, mappe e video; delle pagine che indicizza, Google mantiene una copia cache.
A causa della sua popolarità, nella lingua inglese è nato il verbo "to google", col significato di "fare una ricerca sul web"; con lo stesso significato, in tedesco è nato il verbo "googeln" e in Italia il verbo "googlare".Una particolarità di Google è quella che in determinate date il caratteristico logo cambia, proprio come se fosse un calendario, indicando l'avvenimento speciale accaduto quel determinato giorno.
Il suo tentativo è di costruire un World Wide Web, di premiare i siti di qualità dando maggiore risalto nei primi risultati delle varie ricerche, di servire agli utenti per avere risposte soddisfacenti alle loro ricerche. Tuttavia spesso i motori di ricerca come Google svolgono anche una funzione commerciale, infatti varie aziende pagano un ranking fra i primi 10 risultati come una spesa pubblicitaria.

When..
Larry Page e Sergey Brin, allora studenti dell'Università di Stanford, dopo aver sviluppato la teoria secondo cui un motore di ricerca basato sull'analisi matematica delle relazioni tra siti web avrebbe prodotto risultati migliori rispetto alle tecniche empiriche usate precedentemente, fondarono l'azienda il 27 settembre 1998. Convinti che le pagine citate con un maggior numero di link fossero le più importanti e meritevoli (Teoria delle Reti), decisero di approfondire la loro teoria all'interno dei loro studi e posero le basi per il loro motore di ricerca.[1] Il 7 maggio 2010 Google ha subito dei considerevoli aggiornamenti riguardanti l'aspetto grafico e l'aggiunta di miglioramenti e nuove funzioni.

Why..
Google utilizza un parco macchine con più di 450.000 computer GNU/Linux per rispondere alle ricerche e catalogare il web.Grazie a questa enorme potenza di calcolo, Google è in grado di effettuare una ricerca su milioni di pagine Web in alcuni millisecondi, di indicizzare un elevato numero di contenuti ogni giorno, di fare molti mirror e istanze dello stesso processo informatico su più server.
Per quest'ultimo, il fatto che Google sia il sito più visitato del Web, e il numero contemporaneo di richieste che arrivano da più utenti, non rallentano l'efficienza di queste ricerche.
La catalogazione è fatta dal programma spider Googlebot, che richiede periodicamente nuove copie delle pagine web che conosce. I link in queste pagine vengono esaminati per scoprire nuove pagine e aggiungerle nel database, il cui indice, insieme alla cache, occupa centinaia di terabyte

Curiosities..
- Il 31 gennaio 2009 Google ha vissuto il suo primo grave incidente a livello mondiale. Per circa un'ora tutti i siti risultati di qualsiasi ricerca (perfino il sito della stessa Google) presentavano la scritta Questo sito potrebbe arrecare danni al tuo computer; in caso di settaggi di sicurezza ordinariamente restrittivi sul computer dell'utente, poteva risultare impossibile o macchinoso seguire i link trovati. Dopo l'allarme lanciato da centinaia di blog e siti sul web, Google Inc. è intervenuta, prima rendendo noto che stava lavorando per riparare alcuni inconvenienti e poi risolvendo i guasti, specificando, qualche ora più tardi, che la causa è stato "un errore umano" di alcuni tecnici i quali avrebbero accidentalmente accluso il carattere "/" (che è presente in tutte le URL) fra gli elementi di riconoscimento dei siti contenenti malware.
- Il 25 giugno 2009, data della morte di Michael Jackson, il sito di Google è stato sospeso per circa 30 minuti, a causa dell'alto numero di accessi contemporanei sul suo nome.[9]
- Il logo di Google è stato disegnato da Ruth Kedar che ha usato come carattere il font Catull.
- Cercando su Google "ascii art" il logo del motore di ricerca assumerà lo stile Oldskool.

martedì 18 maggio 2010

Almeno Credo - Ligabue

Paolo Ferrandi 2: tutte le innovazioni nascono dalle estremità

Durante la lezione con il professor Ferrandi abbiamo appreso determinati concetti che ho cercato di scremare in 5 semplici punti:

1) Il web sta sorpassando la carta perchè questa non sta al passo con i tempi.
2) Il web segue gli eventi in contemporanea al loro nascere
2) Un sito è sempre al lavoro, non ha momenti di picco ed è gestito da meno persone
3) Bisogna sempre, o quasi, diffidare delle informazioni sul web perchè ce ne sono troppe
4) Soprattutto, c'è troppa enfasi rispetto a ciò che è lo scorrere dei fatti a confronto del senso che essi hanno per la notizia in sè

mercoledì 12 maggio 2010

Paolo Ferrandi' s world


Carta di identità


Nome: Paolo

Cognome: Ferrandi

Data di nascita: 10 settembre 1962

Luogo di nascita: Salsomaggiore Terme

Istruzione: Laurea in filosofia all'Università Cattolica di Milano; ha frequentato la scuola di formazione di giornalismo di Bologna

Adesso: Giornalista professionista dal 1992, è vice capo-servizio alla "Gazzetta di Parma" e docente a contratto di "Teorie e tecniche del linguaggio giornalistico" dell' Università di Parma.

Segni particolari: Amante delle nuove forme di giornalismo rese possibili dal sempre più veloce sviluppo tecnologico

giovedì 6 maggio 2010

http//www.youtube.com/results?search_query=amore+big+fish&aq=f

Lezione 3. Uffa, ma perchè on-line è meglio?


Devo ammetterlo insomma... l'on-line ha tutto un altro fascino rispetto alla carta. Interattività, multimedialità, ipertestualità, comodità di leggere senza nemmeno alzare il didietro dal divano sono elementi che rendono l'on line qualcosa di eccezionalmente superiore rispetto al giornale. E' per questi motivi che La Repubblica ha cambiato look. In cosa? siamo andati a guardare: scrolling più immediato, diverso approccio alle notizie, insomma riscontriamo un cambiamento sì grafico, ma anche concettuale. Dopo qualche minuto di riflessione sul cambio faccia, abbiamo dedotto insieme che in realtà il principale motivo per cui vi è stato un rinnovamento è la volontà di assomigliare alla seconda testata on-line che impazza in rete: Il Corriere della Sera. In ogni caso, essi a mio parere sono ancora disordinati. Forse sono i miei occhi, ma io trovo che la lettura on line di un quotidiano, per quanto comoda sia dal punto di vista "pratico" e consoderando i tanti vantaggi, non assecondi la concentrazione. Come detto in classe,una notizia rimanda all'altra, link, immagini, non si finisce quasi mai per finire di leggere una notizia. Oltretutto, In entrambe le testate, ma soprattutto nel Corriere c'è un sovraccarico di fotografie, immagini che si "copiano" a vicenda. Che fine farà il giornalismo di carta? e il giornalismo on line fino a dove si sporgerà? la risposta sta in un piccolo clic del prof. sul sito http://www.ted.com/ , un canale you tube in cui non servono parole.. perchè regnano solamente video. Se davvero questo è il futuro, cosa ne sarà della voglia di prendere in mano una penna e scorrerla per dipingere qualche idea? cosa ne sarà di questi ritratti?

mercoledì 5 maggio 2010

lezione 3 parte 1

Solito appello che ci fa sentire tutti a casa e piccola parentesi sui problemi esistenziali del blog. Niente "piantagrane", quindi iniziamo questa lezione. Riprendiamo il discorso sul giornalismo on-line, consapevoli del fatto che, dopo tante parole, la logica dell0on-line sarebbe quella di non penalizzare il cartaceo, ma anzi aumentarne il numero di utenti. In realtà cos'è successo? Ahimè, si è verificato un calo di utenti, soprattutto per quanto concerne le testate nazionali. Ma prima di andare a cercare le cause di tale avvenimento proviamo a dare un'occhiata ad alcune statistiche tramite il sistema ADS. Di cosa stiamo parlando? di un meccanismo di accertamenti che consistono nel controllo di dati dichiarati dagli editori che hanno sottoposto le loro testate alle verifiche ADS. Le analisi avvengono attraverso due metodologie: une verifica esterna che si svolge presso dostributori, rivenditori ed abbonati ed una interna che avviene presso ciascun editore o presso il suo Distributore Unico Nazionale incaricato della distribuzione della pubblicazione. Una volta finiti sul sito c'è stato modo di osservare i dati relativi al 2008, l'ultimo anno di cui possiamo usufruire gratuitamente, in cui sono resi noti i dati riguardo la diffusione e la vendita di quotidiani, setttimanali e mensili.

Ecco per esempio i dati riguardanti "La Repubblica":

- numeri del periodo : 360
- tiratura media: 710.716
- diffusione media: 556.325
- resa: 142.873

in cui tiratura media= tot. copie stampate; diffuzione media= tot. copie diffuse in Italia e all'estero; resa= tot. copie invendute.

In Italia:
- tot. vendite: 502.601, di cui vendite previste dalle disposizioni di legge 413.483 e altre vendite: 89.118
- abbonamenti pagati: 16.254
- tot.pagata (vendite + abbonamenti): 518.855
- vendite in blocco: 4
- abbonamento quote associative: 0
- abbonamenti gratiuti: 26
- omaggi: 3.445
- coupons gratuiti: 0
- tot. gratuita (abbonamenti, coupons, omaggi): 3.471
- diffusione media estero: 33.995

in cui vendite in blocco= tot.copie vendute in blocco ad aziende, enti, associazioni, comunque con finalità distributiva.