La mia foto
"Sono sempre stato un malinconico con la vocazione di essere una persona allegra."

giovedì 17 giugno 2010

Antonello Venditti - Notte prima degli esami

Generi giornalistici

FOTOGIORNALISMO : si sviluppa a fine 1800/inizi 1900 soprattutto in Germania e in America, mentre in Italia ebbe un lento sviluppo a causa della censura fascista. Come la notizia ha la finalità di informare, anche se mostra solo un frammento di realtà. Di una notizia fotografica possiamo affermare che contiene un alto grado di attendibilità (nonostante ad oggi sia molto facile che essa venga manipolata), ambiguità rispetto alla percezione, contiene valori notizia soggettivi. L'impaginazione avviene per pausa (valorizzazione di un dettaglio) o per flusso (foto di piccole dimensioni per evocare la notizia)

GIORNALISMO RADIOFONICO : effetto di immediato contatto tra ascoltatore ed evento grazie a velocità e simultaneità. Si svolge attraverso l'organizzazione del materiale che riproduce l'evento come la narrazione del reporter che segue l' evento.

GIORNALISMO TELEVISIVO :
- il suo punto fondamentale sono le immagini
- il genere di rappresentazione delle notizia a lei più adatto è la feature o storia. La notiziabilità televisiva valorizza lo human interest e la conflittualità
- 2 modi per riprodurre la notizia: riproduzione o ricostruzione
- principali elementi = montaggio, inquadrature dal vivo e non, voci fuori campo. Per via del "cast" invece= direttore, producer, reporter, redattore , cameramen e anchorman

GIORNALISMO ON LINE: la maggior piattaforma dove trovare e diffondere l'informazione grazie a 3 motivi:
- necessità di sintesi
- interazione
- agggiornamento in tempo reale

Il primo giornale on line fu il The forth wotrh star telegram, mentre in Italia, dal 1995, furono l' Unione sarda e L'unità

Nozioni giornalistiche 2

ARTICOLO DI FONDO= esprime l posizione di un giornale su un determinato evento. E' pubblicato in prima pagina nelle prima 2 colonne a sinistra in genere non firmato o attribuito al direttore. Soppiantato da EDITORIALE (intervento firmato che esprime il punto di vista del giornale) o da OPINIONE (intervento che esprime un punto di vista personale).

CORSIVO/RUBRICA= sottocategorie di editoriale e opinione:
corsivo= commento breve e tagliente
rubrica= spazio curato da un opinionista autorevole

SERVIZIO= rafforza la nitizia proponendo elementi aggiuntivi (immagini ecc..)

RESOCONTO= sunto della notizia

REPORTAGE= approfondimento di una notizia già battuta che si basa sulla dilatazione del fatto

SETTIMANALIZZAZIONE= aumento di pagine, immagini, rubriche.. più notizie, quindi sviluppo di vari argomenti

SENSAZIONALISMO= crea scalpore nel pubblico

NEWS= cronaca, hard news, che risponde alle 5 W

FEATURE= storie impressionanti che vanno oltre la scrittura del fatto di cronaca. Fondamentale è la creatività del giornalista

ARTICOLO= lead + focus + struttura + sunto + conclusione.

LEAD= attacco, biglietto da visita del giornalista nei confronti dei lettori. 4 tipi:
- enunciativo
- situazionale
- interrogativo
- dichiarativo

FOCUS= approfondimento di alcuni aspetti della notizia

STRUTTURA= organizzazione concreta dell'articolo

SUNTO= riepilogo notizia, ricostruzione

CONCLUSIONE = dopo un articolo sviluppato in modo logico e circolare otterremo una notizia che va da A ad A+ e non da A a B.

Nozioni giornalistiche

PENNY PRESS: Penny Press era la stampa quotidiana economica in formato tabloid prodotta nel XIX secolo negli Stati Uniti. .
Il primo giornale di questo tipo fu il Sun di New York, il cui prezzo di un penny spiega l'origine del nome.

NEW JOURNALISM: L'espressione New Journalism è stata coniata dal giornalista americano Tom Wolfe nel 1973. Con questo termine si indica un movimento di breve durata ma di grande intensità che influenzò il mondo del giornalismo internazionale.

Nato negli anni '60 negli Stati Uniti e concentrato soprattutto a New York e in California, questo stile di scrittura giornalistica si presenta come una commistione di generi, una fusione fra letteratura e giornalismo. Il New Journalism prevede l'introduzione di motivi tipici della narrativa, capaci di “catturare” il lettore, nelle strutture del giornalismo tradizionale. Il risultato sono opere innovative dal punto di vista del linguaggio e ibride rispetto alle definizioni precedenti. Una delle forme più consolidate è il cosiddetto romanzo-reportage, un reportage giornalistico scritto in forma di romanzo. Il romanzo-reportage, chiamato anche nonfiction novel, utilizza stili e tempi della letteratura per trattare storie e personaggi reali. Il lettore viene virtualmente accompaganto sul luogo dei fatti, uno degli obiettivi primari è proprio quello di mostrare gli avvenimenti al lettore come se li vedesse da dietro il mirino di una telecamera, il cosiddetto “be there”. Wolfe nel’antologia
“The New Journalism” ha evidenziato 4 regole che stanno alla base del nuovo stile: 1) costruire la storia per scene successive, ricorrendo il meno possibile alla voce del cronista
2) registrare tutti i dettagli anche quelli apparentemente insignificanti, i gesti, le abitudini, i modi, tutto ciò che può simbolicamente rappresentare i personaggi
3) utilizzare dialoghi e conversazioni piuttosto che dati o cronaca pura per coinvolgere maggiormente il lettore;
4) presentare ogni scena dal punto di vista interiore di un personaggio, così da dare al lettore l’impressione vivere la situazione realmente. Contrariamente a quanto sarebbe legittimo supporre, il primato della notizia non deve mai essere messo in discussione Infatti la tecnica del New Journalism ha rappresentato e rappresenta esclusivamente uno strumento in più al servizio dell'informazione. Lo stesso Wolfe diceva al riguardo: “I am talking about technique”. Il nuovo movimento fu sin dalla sua nascita oggetto di polemiche e dibattiti. Le principali accuse che gli venivano mosse riguardavano il carattere fortemente soggettivo dello stile che, stando ai detrattori, tradiva la realtà dei fatti, la fusione di verità e finzione, e il carattere letterario, prima che giornalistico, delle opere. Nonostante le polemiche e le accuse il New Journalism è un fenomeno concreto che ha influenzato il giornalismo e attirato l’attenzione delle più grandi firme internazionali. Ha inoltre cambiato irreversibilmente il modo di scrivere e la struttura formale del reportage.

NOTIZIA: processo informativo che prende in considerazione tutti gli avvenimenti. Subisce un cambiamento con la penny press, quando tutto iniziava a diventare notizia. Essa deve basarsi sulle 5 W che sono indispensabili per certificare un avvenimento.

AVVENIMENTO: primo cardine della notizia.

PUBBLICO: secondo cardine della notizia in quanto la notizia esiste se c'è l'interesse del pubblico. Tra i criteri che un giornalista deve utilizzare per ottenere l'interesse ci sono la rappresentazione (rappresentare il fatto e tutte le circostanze che lo riguardano, quindi il disegno della realtà) e la contrapposizione (contestare la classica notizia, rompere gli schemi)

VALORI NOTIZIA: ciò che contribuisono ad accrescere la notiziabilità di una notizia, ossia che favoriscono l'attenzione del lettore e sono: vicinanza (in senso fisico e figurato), dimensione delle notizia, conflittualità, drammaticità, comunicabilità, conseguenza pratiche, human interest, idea di progresso, prestigio sociale.

FONTI: fatti i persone che forniscono informazioni su un avvenimento da cui poi deriva la notizia. Si dividono in:
- primarie = provengono da autorità istituzionali quindi garantiscono credibilità
- secondarie = provengono da partecipanti agli avvenimenti, quindi vanno messe in rapporto con altre fonti
- dirette = quelle che hanno un rapporto stretto con il giornalista
- indirette = le principali sono le Agenzie di stampa che trasmettono info ai giornalisti

A IU TO

Aria. 1200 PPM solfuro di idrogeno, 3400 PPM Benzene. Qui. Nuovo acronimo da imparare: TILT, ovvero Toxicant Induced Loss of Tolerance, la misteriosa sindrome che sta colpendo centinaia di cittadini delle coste del Golfo e specialmente chi sta lavorando in mare alla ripulitura.

Acqua. Piogge acide? Oppure Corexit che piove dal cielo? C'è un'altra misteriosa malattia che colpisce invece le coltivazioni, e si sospetta che il Corexit via aerosol sia arrivato fino all'interno e stia distruggendo i raccolti.

Terra. Sulle spiagge non arrivano più le palline di catrame, ma cose parecchio più serie come questa palla da una tonnellata (dal sito della Guardia Costiera).

Fuoco. Mentre ci si mettono anche i fulmini (evidentemente il Padre Giove esiste e ce l'ha molto con la BP), si procede con l'altra furbissima idea dei fuochi di contenimento. Ovvero, si dà fuoco al petrolio sulla superficie dell'acqua accendendolo con una mistura di kerosene e gel. I cittadini delle coste sono abituati: quando vedono enormi colonne di fumo nero significa che il petrolio sta arrivando. Finora ne sono stati bruciati oltre 100 mila barili. Con buona pace dell'aria, e ricominciamo dal punto 1.

Obama, intanto, ha preso il peak oil il problema del petrolio per le corna e ha annunciato una nuova era sostenibile, rinnovabile, pulita eccetera eccetera. Voi ci credete al sol dell'avvenir? O sarà solo un alto modo di far quattrini fingendosi tanto buoni?

Intanto, almeno rifatevi le orecchie.


http://petrolio.blogosfere.it/2010/06/marea-nera-aria-acqua-terra-e-fuoco.html

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
l'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come un foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
Più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancora trema, si spegne,
risorge, treme, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontane,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione

mercoledì 16 giugno 2010


Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.


T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.


T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti


che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.


Pablo Neruda

Come scrivere on line


Ecco un elenco molto utile sulle regole da seguire per scrivere in modo pulito on line:


1) spezzare il testo in più paragrafi, meglio se introdotti da un breve titolo


2) frammentare la scrittura in blocchi di cinque/sei righe ciasuno per poi andare a capo, lasciando un'interlinea bianca che alleggerisca visibilmente il documento e che lo renda più piacevole all'occhio del lettore


3) utilizzare il neretto per le parole chiave, in modo da facilitare l'eventuale lettura veloce degli argomenti trattati nel pezzo


4) evitare la sottolineatura delle parole per non creare ambiguità con l'elemento che sul web vìcaratterizza i link, introducendo il lettore a pansare erroneamente che si tratti di connessioni


5) racchiudere il testo in colonne


6) evitare testi troppo lunghi


7) evitare l'uso eccessivo di colori


8) per i font scegliere i classici "bastoni", come Verdana, Arial..


9) evitare un eccessivo ricorso alle parole in maiuscolo


10) non eccedere con le animazioni


11) il corpo non deve essere ne' troppo piccolo ne' troppo grande

Perle da New Journalism - parte 2: i blog


Difficile stabilirne la nascita, anche se sicuramente la parola blog inizia ad imporsi ad un più vasto pubblico in occasione degli attentati alle Twin Towers dell'11 settembre 2001. La città di New York diventa la sorgente dei diari in rete. I blog assumono un aspetto nuovo, fino ad allora sottovalutato: per la prima volta diventano fonti a disposizione di giornalisti, storici e psicologi. La stampa e i media tradizonali si accorgono di loro, ne parlano, li citano: le storie della rete finiscono in prima pagine e le scuole di giornalismo cominciano ad analizzare le diffferenze tra informazione e blog. Essi sono ormai una realtà che, nata nelle rete, si è imposta nel mondo dei media. Partiti come siti personali, il loro progressivo slittamento verso l'informazione e la sfera pubblica impone anche ai media tradizionali un confronto con il nuovo mezzo.

Questo nuovo "giornalismo partecipativo" è destinato a crescere. Non tanto per gli scoop che conquistano le prime pagine dei giornali, ma perchè parla ad un nuovo tipo di pubblico, più insofferente verso i media passivi, come la tv e i quotidiani, che non offrono possibilità di replica, confronto o discussione. la generazione cresciuta con internet ha sviluppato l'interattività: vuole scegliere, partecipare, condividere, esprimere la propria opinione.

I blog non sono gionalismo, ma possono aiutare i media a crescere e a prepararsi per le sfide future.

Come salvare la carta stampata


- Costruire una forte influenza sulla comunità attraverso il giornalismo investigativo. Il giornalismo d'indagine è un'attività costosa, ma ora più che mai necessaria

- Dedicarsi all'interpretazione degli event, spiegando il contestoe fornendo analisi approfondite

- Conservare un profilo di forte affidabilità

- Pubblicare interviste esclusive

- Produrre reportage interessanti e affidabili

- Fornire opinioni su temi di attualità


Importante è limitare il lavoro al desk e rimadare i giornalisti per strada a fare il loro mestiere: reportage, inchieste, investigazioni, approfondimenti ecc.

Inoltre è necessario fare circolare i lettori su più media, sfruttando le notizie. Solo così si può sperare che il nuovo pubblico che si sta formando sulla rete non sia un domani disinteressato a ciò che può fornire il quotidiano cartaceo.

Perle da New Journalism - parte 1: suicidio dei giornali


I giornali non saranno uccisi ne' da Internet ne' dalla free press, come non lo sono stati dalla radio e dalla televisione. Sono semmai condannati ad un lento suicidio se giornalisti, direttori ed editori non riusciranno a ripensare il modello, alla luce delle mutate condizioni dell'informazione nel villaggio globale. Cosa occorre? meno ripetizioni delle notizie passate alla radio ì, alla televisione e su internet. I giornali non dettano più l'agenda degli altri media, ma prevalentemente la subiscono attraverso un rimbalzo condizionante: internet- tg- quotidiano. Se vogliono sopravvivere, i giornali devono riconquistare questa funzione al più presto. Inseguire il flusso delle news già presente su internet, radio, televisione e quindi già consegnato al lettore, è la strada verso il suicidio.

E' necessario andare a cercare i lettori: il lavoro dei giornalisti è essere dove la gente li vuole e non dove vogliono loro. Il lettore oggi è libero di scegliere dove, come e quando leggere le notizie con un'equidistanza da tutti i quotidiani, messi sullo stesso piano di raggiungibilità dalla rete. E' la gerarchia del lettoreche si impone, non quella dei caporedattori. I giornalisti non sono più padroni delle notizie. I quitidiani devono tornare ad imporre l'agenda setting sfruttando la forza che altri mezzi non hanno: un numero di giornalisti da mandare fuori per cercare notizie, spunti, idee di prima mano. Occorre riscoprire il valore del testimone libero, intelligente, curioso, capace di appassionarsi per ciò che appassionerà anche i lettori. perduta l'esclusività delle notizie, occorre tornare alla qualità dell'informazione.

martedì 15 giugno 2010

però non ho la pace dell'anima..

Steve Jobs svela al mondo il nuovo iPad

finalmente capisco bene cos'è questo Ipad!!

Steve Jobs - Siate affamati, siate folli (seconda parte)

Siate affamati, siate folli (prima parte)

Femme Fatale


Here she comes, you better watch your step
She's going to break your heart in two, it's true It's not hard to realize
Just look into her false colored eyes
She builds you up to just put you down, what a clown
'Cause everybody knows (She's a femme fatale)
The things she does to please (She's a femme fatale)
She's just a little tease (She's a femme fatale)
See the way she walks
Hear the way she talks
You're put down in her book
You're number 37, have a look
She's going to smile to make you frown, what a clown
Little boy, she's from the street
Before you start, you're already beat
She's gonna play you for a fool, yes it's true
'Cause everybody knows (She's a femme fatale)
The things she does to please (She's a femme fatale)
She's just a little tease (She's a femme fatale)
See the way she walks Hear the way she talks

lunedì 14 giugno 2010

The Ground Beneath Her Feet by U2 - OST.Million Dollar Hotel

the ground beneath his feet.

Le mani sul TG 1


"Negli ultimi 15 anni sono stati nominati dieci direttori al Tg 1. Solo tre possono essere considerati professionisti interni all'azienda. Uno ha fatto la spola tra la Rai e Mediaset. Gli altri, ben sei, sono giornalisti approdati dall' esterno a dirigere la testata italiana più importante, con scarsa esperienza televisiva e nessuna pratica nel servizio pubblico. Qualcosa vorrà pur significare."


Questo il commento riportato sulla copertina del libro "Le mani sul Tg 1" di Giulio Borrelli, noto giornalista del Tg 1, corrispondente da New York. Durante la conferenza che ha tenuto ieri sera a Carpineti (RE), in cui ha parlato del passato, del presente e del triste futuro del Tg 1, ha presentato il suo nuovo libro che svela, in modo documentato, meccanismi, retroscena , episodi rimossi o sconosciuti del Tg 1.


"Non c'era un bel mondo che fu- scrive Borrelli- ma oggi la corretta informazione sta andando verso una deriva.. Si è passati dai partiti ai salotti, alle lobby.. Il servizio pubblico non è stato migliorato ne' privatizzato. E' diventato strumento di fazione, in nome e per conto di .. Il presente scivola verso la militarizzazione e l'acchiappa- acchiappa."

domenica 13 giugno 2010

Se..


Se… riesci a non perdere la testa,

quando tutti intorno a te la perdono e ti mettono sotto accusa;



Se… riesci ad aver fiducia in te stesso, quando tutti dubitano di te,

ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare;



Se… riesci ad aspettare, senza stancarti di aspettare,

o, essendo calunniato, a non rispondere con calunnie

o, essendo odiato, a non abbandonarti all’odio

pur non mostrandoti ne troppo buono ne parlando troppo da saggio;



Se…riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;



Se…riesci a pensare, senza fare dei pensieri il tuo fine;



Se…riesci, incontrando il Successo e la Sconfitta

a trattare questi due impostori allo stesso modo;



Se… riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai dette,

distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,

o vedere le cose per le quali tu hai dato la vita, distrutte

e umilmente, ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;



Se…riesci a fare un sol fagotto delle tue vittorie,

e rischiarle in un sol colpo a testa e croce,

e perdere, e ricominciare daccapo

senza dire mai una parola su quello che hai perduto;



Se… riesci a costringere il tuo cuore, i tuoi nervi, i tuoi polsi

a sorreggerti, anche dopo molto tempo che non te li senti più,

ed a resistere quando ormai in te non c’è più niente,

tranne la tua volontà che ripete …resisti;



Se…riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà,

o a passeggiare con il re senza perdere il senso comune;



Se…tanto amici che nemici non possono ferirti;



Se…tutti gli uomini per te contano, ma nessuno troppo;



Se…riesci a colmare l’inesorabile minuto,

con un momento fatto di sessanta secondi;



Tu hai la terra e tutto ciò che è in essa e quel che più conta………

…………SARAI UN UOMO…….figlio mio!





Rudyard Kipling

sabato 12 giugno 2010

Aldo Grasso docet


Dal forum tv del "Corriere delle Sera" di ieri:

INDIGNAZIONE


Professore sono indignata!!!
Ha letto cosa è successo? Due genitori (il figlio di Berlusconi e la Toffanin n.d.r.) hanno avuto il coraggio di chiamare il proprio figlio Lorenzo Mattia. Stiamo scherzando. Ma quando sarà grande e avrà delle crisi di identità chi glielo spiegherà che nessuno voleva farne un disadattato??? Perchè andrà sicuramente a finire così. Già me lo immagino alle feste con gli amichetti. Ciao bel bambino come ti chiami? Io Lorenzo e tu? Falco, come l'uccello, piaceva tanto alla mamma. Ciao bel bambino come ti chiami? Io Lorenzo e tu? Leone, come il re della foresta. Ciao bel bmabino come ti chiami? Io Lorenzo e tu? Chanel, come Coco la stilista, non come il calciatore. Ciao bel bambino come ti chiami? Io Lorenzo e tu? Oceano, proprio come l'oceano: indiano, pacifico e atlantico. E potrei continuare.... Che qualcuno si prenda questa responsabilità
La saluto professore
Cristiana

Risponde Aldo Grasso:

Alla generazione X, alla generazione Y, alla Mtv generation succede la generazione Lapo.



L'articolo dice tutto. Poveri bambini!

Radiohead - In Rainbows - Reckoner

Big Fish

Se non l'avete visto guardatelo.. una fantasia commovente e ironica. Indubbiamente una delle meraviglie di Tim Burton

monologo sulla vita: un classico

venerdì 11 giugno 2010

D. Daring

Qualche settimana fa vi avevamo annunciato dell’inaugurazione, a Parigi, di un’esposizione dedicata agli abiti più belli appartenuti alla principessa Lady Diana, scomparsa ormai 13 anni fa.

Direttamente legata all’evento era anche un’asta promossa dalla Kerry Taylor Auctions e prevista a Londra per la giornata di ieri, 8 giugno. Ebbene, l’asta ha “regalato” l’abito più famoso e chiaccherato di Lady D al Museo de la Moda di Santiago del Cile, che se l’è aggiudicato per 200 mila sterline.


L’abito in questione (a fianco) è quello che, negli anni, è stato soprannominato “Daring D” dai media e che la principessa ha sfoggiato in uno dei suoi primi ingressi in società al fianco del Principe Carlo. Si tratta di un lungo abito molto elegante grazie al taffetà di seta nera.

Il soprannome che gli fu attribuito non era certo casuale, ma rispecchiava perfettamente quello che la maggior parte della gente pensava della ingenua Diana Spencer e del suo sfacciato abito.

Nonostante la sua indubbia eleganza, infatti, il vestito disegnato dagli stilisti inglesi Elizabeth e David Emanuel si caratterizzava per la scollatura che lasciava le spalle completamente scoperte e per il colore nero della seta, colore che la famiglia reale indossava solo in situazioni di lutto.

Ma, fin da allora, indossando l’”abito dello scandalo” la principessa Diana non esitava a mostrare la sua personalità anticonformista capace di andare oltre i pregiudizi della gente.

Pedoni divisi a Barcellona


Turisti di qua, residenti di là: a Barcellona, come due settimane fa sulla Quinta Strada a New York, sono entrati in azione il normografo e la vernice bianca per separare il cammino degli autoctoni da quello degli ospiti, implicitamente un po’ troppo ingombranti. In alcune delle vie più frequentate della città, nel Barrio Gotico, qualcuno aveva fatto ordine, l’altra notte, delimitando le corsie riservate sui marciapiedi, con un’inedita (almeno in Spagna) segnaletica orizzontale. Semplice ma chiarificatrice e, a prima vista, abbastanza professionale: «barceloneses» a sinistra, «turistas» a destra. A Manhattan era viceversa, però l’importante è non mescolarsi.

Il Comune ha subito declinato qualunque responsabilità, ma la presidentessa dell’Associazione di quartiere del Centro Storico, Maria Mas, non vede nulla di discriminatorio o di particolarmente stonato nell’iniziativa per regolare il traffico pedonale: «Può servire almeno a farci riflettere — ha detto al quotidiano La Vanguardia —, in zona non ne possiamo davvero più». La pazienza è arrivata al limite per le stesse ragioni che, invece, inorgogliscono il responsabile dell’ente turismo di Barcellona, Joan Gaspart: nel bilancio di fine anno si prevedono il 12 o il 15% di visitatori in più rispetto al 2009. L’affollamento giova all’economia locale, ma meno alla mobilità e così, sull’esempio di qualche abitante esasperato di New York, sono nate le corsie preferenziali per chi va di fretta ed è stanco di essere intralciato dagli sfaccendati forestieri. Già sulle Ramblas, per prassi, i residenti evitano il marciapiede centrale, normalmente popolato di stranieri, venditori ambulanti, statue viventi, prestigiatori e, purtroppo, borsaioli. Chi è del posto preferisce procedere spedito e controcorrente ai margini del viale, o evitare del tutto la principale passeggiata cittadina.

Ma spennellare l’apartheid a chiare lettere sull’asfalto è parso grossolano alla maggioranza dei residenti. Con qualche eccezione ancora più estremista: «Perché le scritte sono in castigliano e non in catalano? » si è lamentato qualche lettore del quotidiano. «E io, che sono di Sitges — si è informato un abitante del simpatico borgo marinaro a 40 chilometri dalla capitale —, che corsia devo prendere? Non sarebbe stato meglio dividere piuttosto i marciapiedi fra catalani e turisti?». L’ipotesi non diverte Bernat Joan, segretario per la politica linguistica della Generalitat, il governo catalano, ed esponente del partito indipendentista Esquerra Republicana de Catalunya: «Io ho casa a Ibiza e lavoro a Barcellona. Che significa? Che quando lavoro uso una corsia e quando sono fuori servizio l’altra? Non scherziamo. I turisti sono più che benvenuti a Barcellona e non rappresentano certo un problema per noi».

Le scritte apparse ieri mattina in centro hanno aggiunto legna al fuoco delle polemiche, ormai di lungo corso, sull’abbigliamento dei turisti che, con il caldo, attraversano Barcellona in tenuta da spiaggia, a torso nudo o in pareo. Manifesti municipali d’invito alla decenza si rivolgeranno prossimamente ai «descamisados » di passaggio. E, in quel caso, non sarà per scherzo.

MARCO TRAVAGLIO vs LEGGE BAVAGLIO.mp4

Stampa in lutto per la legge bavaglio


Dopo il sì del Senato alla fiducia, posta dal governo sul ddl intercettazioni, è iniziata la battaglia della stampa italiana a tutela del diritto di sapere.
I giornali di oggi, infatti, accogliendo l'invito della Fieg, hanno deciso di pubblicare un comunicato con la veste grafica di un necrologio.

La scelta più eclatante è stata effettuata da Repubblica, con una prima pagina bianca contrassegnata dalla scritta: "La legge bavaglio nega ai cittadini il diritto di essere informati".

Sulla Stampa, esce in bianco, anche la rubrica Buongiorno di Massimo Gramellini, "per abituarsi a quando la legge sulle intercettazioni impedirà di affrontare gli argomenti che nutrono da sempre i corsivi di satira e di costume".

Nell'editoriale di Mario Calabresi dal titolo: "Il sipario sugli scandali", il direttore ha parlato di una "forte amarezza per un gesto che non ha nulla a che fare con la privacy e la civiltà giuridica, ma ci parla solo della volontà urgente della politica di calare il sipario sulle inchieste e di mettersi al riparo dagli scandali, per garantirsi un tranquillo futuro di impunità e mani libere".

L'Unità apre, invece, con l'editoriale "Approvata la legge bavaglio", titolo per la cui veste grafica sono stati scelti caratteri bianchi su fondo nero come avveniva per i proclami fascisti.

giovedì 10 giugno 2010

Adieu Michael

Michael Jackson: salta il concerto tributo di Roma
Troppo pochi i biglietti venduti, solo 3500, per quello che doveva essere uno degli eventi della stagione estiva della Capitale. Così gli organizzatori hanno deciso che il concerto dedicato al Re del Pop, Michael Jackson, non si terrà.
Il Memorial Tribute, in programma il 25 giugno all'Olimpico, non ha attirato che 3.500 spettatori che, ovviamente, non bastano per coprire le enormi spese sostenute dalla Worldlive Entertainment che ha dovuto annullare l'evento e che in una nota spiega le ragioni del micidiale flop. "La nostra società è incappata, anche, purtroppo, in 'personaggi ambigui' che hanno minato la credibilità del tributo e che, già in passato, si sono resi partecipi di azioni poco chiare nei confronti dei fan club italiani, usando ingiustamente il nome di Michael o spacciandosi per organizzatori di eventi (mai realizzati). Questo di Roma - prosegue la nota - poteva essere una bella rivincita per tutti". Una rivincita che non si terrà proprio a causa dei pochi biglietti staccati, che verranno rimborsati dagli stessi punti vendita entro e non oltre il 30 giugno.

A mio parere, "no Michael no party". I suoi fan vogliono vivere di lui, non del suo ricordo.. per questo personaggio un tributo non ha senso.

martedì 8 giugno 2010


Io vedo il cielo sopra noi
che restiamo qui
abbandonati
come se non ci fosse più
niente, più niente al mondo.

se telefonando


Poi nel buio le tue mani
d'improvviso sulle mie,
è cresciuto troppo in fretta
questo nostro amor.
Se telefonando
io potessi dirti addio
ti chiamerei.

The xx - Crystalised

lunedì 7 giugno 2010

Splendido è il plasmare le cose a somiglianza del nostro essere
Tutto si muove, non riesco a stare fermo
Tremando ti cerco in tutti i canali.
È alta tensione ma senza orientamento.
Sbandando ti seguo in tutti i segnali.

Fuori controllo e ormai mi pulsi dentro.
Sento il contagio di un’infezione.
Senza ragione disprezzo ogni argomento,
Ogni contatto, ogni connessione.

Ti cerco perché sei la disfunzione,
La macchia sporca, la mia distrazione,
La superficie liscia delle cose,
La pace armata, la mia ostinazione.

Senza frizione piloti il mio tormento.
Sbandando ti cerco in tutti i canali.
Fuori visione dirotti il mio buonsenso,
Non c’è più pace o consolazione.

Ti cerco perché sei la disfunzione,
La macchia sporca, la mia distrazione,
La superficie liscia delle cose,
La pace armata, la mia insurrezione.

Oggi il suo futuro anteriore trasmette solo prospettive allarmanti
E in casa lo rinchiuderà, sintonizzato su ossessioni imperanti.

Oggi il suo diagramma del cuore è schermo piatto in nebulose stagnanti:
Forse è così che resterà o forse sta per decollare e inventarsi una

Nuova ossessione che brucia ogni silenzio,
Dammi solo anestetici sorrisi e ancora
Nuova ossessione corrodi ogni momento
Sei la visione tra facce da dimenticare.
Nuova ossessione e ormai ci sono dentro,
Dammi solo anestetici sorrisi e una
Nuova ossessione perché mi trovo spento
Senza illusioni tra facce da dimenticare.

Nuova ossessione
Nuova ossessione
Nuova ossessione
Sei la visione tra facce da dimenticare

Siamo fatti di oggetti


Vestiti, soprammobili, orologi, orecchini, scarpe, ciabatte, porta cellulare, telecomando, I-phone, I-pod, I-cosa? Siamo diventati oggetti.

Torniamo alla natura.

La Natura è un tempio ove pilastri viventi lasciano sfuggire a tratti confuse parole; l'uomo vi attraversa foreste di simboli, che l'osservano con sguardi familiari.
Come lunghi echi che da lungi si confondono in una tenebrosa e profonda unità, vasta come la notte e il chiarore del giorno, profumi, colori e suoni si rispondono.

Vi sono profumi freschi come carni di bimbo, dolci come òboi, verdi come prati - altri, corrotti, ricchi e trionfanti,

che posseggono il respiro delle cose infinite: come l'ambra, il muschio, il benzoino e l'incenso; e cantano i moti dell'anima e dei sensi.


(Charles Baudelaire)

L'Amore conta

L'Amore conta

venerdì 4 giugno 2010

Aprés la pause..

Con la tecnologia anche noi siamo cambiati.. le e-mail hanno (purtroppo) sostituito le lettere.. sono cambiati i linguaggi, i codici.. ed è successo tutto quello che sappiamo.. cioè che da casa possiamo prenotare un volo, pagare un biglietto del treno, chiaccherare con un'amica che vive a Londra senza spendere niente e molto altro..
I codici sono fondamentali per questo motivo, perchè oggi tutto è codificato.

Raccomandazioni.. fino a che non sono scappata.. le altre le vedrò dai miei soci!!
- A confronto con una nuova tecnologia porre sempre quella vecchia e analizzare le logiche differenti
- Unire ogni codice

Il prof si dilunga sui codici e io scappo. A bientot!!


Rompere i codici..


Se non rompiamo i codici ci appiattiremo.. fondamentale è provarci!!!!


(Lelio Alfonso)

la nostra ultima lezione - INTRANET

Ultima lezione, ultimo appello.. a cui manca metà della gente! Comprensibile .. oggi è proprio una giornata da mare/piscina!! Io sono qui, quindi narro gli avvenimenti di queste ore..

Intranet: vediamo cosa dice Wikipedia..

Intranet è una rete locale (LAN), o un raggruppamento di reti locali, usata all'interno di una organizzazione per facilitare la comunicazione e l'accesso all'informazione, che può essere ad accesso ristretto. A volte il termine è riferito solo alla rete di servizi più visibile, il sistema di siti che formano uno spazio web interno. In altre accezioni il termine può essere inteso come il sistema di informazioni e servizi di utilità generale accessibili dalla rete interna. Quando una parte della intranet viene resa accessibile a clienti, partner o altre persone esterne all'organizzazione, tale parte diventa una extranet. Se a livello tecnologico l'intranet può essere definita come la rete informatica interna basata sul protocollo TCP/IP, negli ultimi anni il concetto ha assunto una forma diversa, oltrepassando gli aspetti tecnologici per impattare fortemente sull'organizzazione dell'impresa.

Ecco cosa invece dice il professore..
Intranet dovrebbe seguire la filosofia del dare informazioni e avere informazioni. Invece di fare ciò, esso esclude. E' stato soppiantato da Internet, ma in realtà è un mondo da riscoprire.. e oggi è riservato ad una schiera di eletti (personale di società o elementi che hanno l'accesso ad una serie di informazioni). Solo informatici oggi possono lavorare con Intranet, tutto perchè esso è considerato come uno strumento "freddo". Solo in pochi casi c'è una redazione web che si occupa di esso, mentre c'è bisogno di ..

Ops ecco un ritardatario!!

Dicevamo, oggi ci sarebbe bisogno di dare una serie di consigli pratici utili in questo campo, in quanto si tratta di uno dei "buchi" non esplorati del mondo dell'informatica. Problema qual'è? Internet, essendo poco visibile, è anche poco studiabile..
Ma veniamo a cose più pratiche: cosa manca dentro Intranet? Dentro a questo "mondo abbandonato, settorializzato, manca una visione globale innanzitutto. Ma, ancora peggio, manca la diretta.. la realtà del momento. Il suo vero difetto è la staticità, perchè mancando delle informazioni in diretta, manca il lavoro di codificazione. Ci poi sono aziende che mediano tra Intranet e Internet.. ma non sanno che da una buona comunicazione interna deriva una buona comunicazione esterna. La condivisione è fondamentale quindi. Intranet, Internet, aziende.. tutti hanno fame di comunicazione ed è importante che ci siano figure importanti di comunicatori, che sappiano generare e codificare le informazioni. Per esempio, in America esistono figure addette alle chat, ai dibattiti, le quali controllano e gestiscono dialoghi e possono gestire feed back immediati.
In Italia figure del genere ancora non esistono purtroppo.

Paolo Nutini - Pencil Full Of Lead - Official video

giovedì 3 giugno 2010


"La donna è piuttosto una divinità, un astro, una luce, uno sguardo, un invito alla felicità, e talvolta il suono di una parola"


(Charles Baudelaire)

Gianluca Grignani - Il Più Fragile video

Comunicazione Politica..

Non essendo stata presente la settimana scorsa a lezione, ho cercato per conto mio qualcosa in merito all'argomento che è stato trattato, la comunicazione politica. Ecco cos'ho trovato..
La comunicazione politica è lo scambio ed il confronto dei contenuti di interesse pubblico politico prodotti dal sistema politico stesso, dal sistema dei mass-media e dal cittadino, non solamente nella sua veste di elettore.
In questa definizione, oltre all' oggetto trattato dalla comunicazione politica, si ha ben chiaro il numero e l' entità degli attori in gioco. Abbiamo a che fare col sistema politico, la cui natura influenza direttamente il tipo di comunicazione politica, il sistema dei mass media, uno dei principali sistemi di diffusione delle informazioni anche se non l' unico; infine, l'altro polo focale della relazione, il cittadino/elettore. È importante sottolineare che il processo comunicativo che ha per oggetto informazioni di tipo politico è presente solamente in sistemi democratici. Inoltre, il flusso di informazioni si sviluppa su scambi pluridirezionali: tutti e tre gli attori in gioco creano, veicolano e recepiscono messaggi dal contenuto di natura politica elaborato in varie forme.

CONTENUTI
La complessità della materia è data non solo dal carattere interdisciplinare della materia, ma da caratteristiche intrinseche, quali il contenuto stesso dei messaggi e i diversi canali usati per diffonderlo, aspetti che qui saranno privilegiati, senza dimenticare la posta in gioco della comunicazione politica: trasmettere informazione per consolidare il consenso o per acquistarne in vista di un confronto elettorale.
Il contenuto del messaggio politico è di per sé multidimensionale e multistadio. È emesso e percepito in momenti successivi e investe le dimensioni della percezione non solo verbale/linguistico, ma soprattutto simboliche e rituali. Non si sta trattando la comunicazione istituzionale, più facilmente riconoscibile grazie alla natura dell?oggetto trasmesso, che sia una legge, un comunicato ufficiale emesso da un ente o da una carica, ma di un messaggio politico, il quale contiene sì un nucleo di informazione, altrimenti si tratterebbe di plagio, ma che non si esaurisce in esso.

I MESSAGGI
Per ciò che riguarda i canali di diffusione, si nota attualmente una moltiplicazione dei modi di contatto, aspetto che però avvantaggia leggermente gli attori politici. La natura del canale condiziona direttamente la gestione dell'informazione e l'atteggiamento di chi la diffonde. Se per il manifesto si può dire che il messaggio (idea, informazione o persona che sia veicolata) diventa l'aspetto preponderante, nel caso sia una persona a diventare il veicolo del messaggio l'atteggiamento assume un'importanza decisiva. Da questo punto di vista la televisione ha marcato un confine ben preciso: oggi, politico o portavoce che sia, nessuno può più sottrarsi alla legge della visibilità. La televisione ha influenzato profondamente il rapporto fra sistema politico, mass media e cittadini abbia una posizione predominante sui canali per veicolare messaggi politici. La comunicazione interpersonale, ha un ruolo che è sì difficilmente misurabile, ma molto influente e soprattutto persuasivo, in quanto è percepita come più credibile rispetto ad altri canali.